
Giulio Sangiorgio
Dirige Film Tv, co-dirige I mille occhi di Trieste, programma cinema, festival, rassegne, insegna (alla Iulm), sviluppa (progetti di film di giovani registi, per Milano Film Network), e, soprattutto, sopporta. Sopporta tantissimo.
C’è un omicidio, forse. O forse è solo il fantasma dei desideri di una coppia stanca, lo spettro delle avventure dimenticate, la voglia di vivere che irrompe nella routine senile. Woody Allen, nel 1993, lavora già sulla sua stessa maniera, regalando un giallo avvinghiato al rosa. Malincomico....
Andrew Dominik è un regista manierista: ricombina forme conosciute, le carica sino allo stereotipo, scarnifica (o aumenta) i personaggi sino alla caricatura. È da qui, da queste figure raccontate all'infinito, da questi miti riconosciuti, da questi vampiri nel cui sangue circolano secoli di...
Provincia dispersa, Appennino Toscoemiliano, localismo ottuso da comunità chiusa, tensioni incestuose così trattenute da aspettare semplicemente un interruttore che le accenda, le incanali, le porti in superficie. Voglie di fuga adolescenziali e ancoraggi familiari; l'insofferenza degli adulti...
Come l’incontro di Fassbinder con Rohmer: il cinema di Ozon mette in scena personaggi in principio stereotipati, si rifugia in un simbolismo orgogliosamente immediato, poi si sottrae alla didascalia, si apre al non detto, diviene racconto morale e gesto politico militante. Sottovalutato.
Le ragnatele deterministiche del noir soffocano lo spettacolo del poliziesco: James Gray preferisce all’azione la reazione implosa nei volti, la dignità ieratica di un’umanità mediocre e colpevole, il dolore di anime lacerate dal conflitto tra etica personale e condizionamento degli affetti. ...
Romero, con un budget da quattro soldi, fa cinema classico, facendo sbarcare gli zombie e i suoi personaggi stereotipati da B movie in un contesto western dei tempi andati: una comunità isolata, uno scontro fratricida, vecchi cowboy intestarditi nelle proprie convinzioni.
Gli ominidi sboccati e ridotti alla propria adolescenza nei film di Apatow qui sono sposati: la loro libera uscita dal matrimonio dura poco, il tempo di scoprire di non esser mai stati quelli di una volta. Il countdown dei Farrelly li conferma la coscienza della commedia Usa, moralista e acerba...
Capitolo cinematografico numero 5 per il franchise Resident Evil, filiazione dell'omonimo videogame, incontro tra i morti viventi di Romero (al netto dell'ideologia), la Sci-Fi biologica (al netto della riflessione etica), Doom e Tomb Raider: una macchina da soldi che...
Numero 4 per la saga Step up, serie da 500 milioni di dollari, titolo sotto il quale non si celano continuità narrative di sorta, ma solo l'eterno ritorno di uno schema antico marchiato a fuoco con un brand, unico fattore distintivo nel cumulo contemporaneo di film del genere. Ovvero il teen...
Florey (con John Huston alla sceneggiatura e Karl Freund alla fotografia: fate voi) s’ispira a un capolavoro di Poe (Gli assassini della Rue Morgue) e lo intaglia come espressionismo tedesco insegna, seguendo le tracce psicanalitiche di Il gabinetto del Dottor Caligari.
Una clinica asettica di benessere posticcio, un virus vorace che gonfia d’enfasi sessuale i corpi, thanatos che s’abbarbica furente a eros e non lo abbandona. Fiorisce da La notte dei morti viventi, prevede il proliferare dell’Aids: una macabra parabola in forma di B...
Quahog, non esiste, ma è nel Rhode Island, dove Seth MacFarlane, che l’ha fondata nella sua mente bacata, ha studiato animazione. A Quahog è possibile che il cane parlante, raffinato e alcolizzato, di un ritardato mentale obeso, privo di lavoro e con allegra famigliola incomprensibilmente...
Come un Mr. Smith va a Washington nelle mani dei fratelli Duke di Una poltrona per due, come l'incontro tra un essere mitologico, sintesi di John Edwards e George W. Bush, e un nerd ritardato della scuderia Apatow, come se Jay Roach cullasse i suoi lavori politici per la Hbo...
Provincia profonda, prossima all'apocalisse, presente di degrado. La terra è marcia, il cielo è grigio, il sole, semplicemente, non c'è. I bambini scompaiono, rapiti dal nulla, come il futuro: «È stato l'uomo alto» si sussurra di fronte a una birra, nella routine di un lutto trasformato in...
Da Adolfo Bioy Caseres, un allucinato mélo che separa l’uomo dalle immagini, dal loro luttuoso persistere, da quelle copie che (non) serbano memoria degli originali. Anna Karina è uno struggente desiderio Nouvelle Vague. Fuori dal tempo. Come un Inception, ma immaginato da Borges. ...
Nella 2ª Stagione dei Masters of Horror, Landis (già autore di Deer Woman) danza sull’abituale linea rossa che separa grottesco e terrore, risate e urla, caricatura e amara sfumatura. E ci regala un gioiellino fumettistico su note gospel, uno Psyco versione sitcom per...
Il ballo della scuola, le prime mestruazioni, la sensazione di inadeguatezza, il fascismo della folla imberbe. De Palma adatta Stephen King. E proietta con furore stilistico frastornante le ombre di un’età acerba e crudele. Il teen movie è un horror gotico: il cinema ringrazia. Epocale,...
Ci sono due cineasti che amiamo e che sono immersi nell’oblio, due autori che negli anni 60 facevano cinema a elevate temperature stilistiche, sciogliendo e sformando il linguaggio classico dei generi americani. Prima dei ...
Dal 1968 al 1975 Vincenzo Rabito (1899-1981), bracciante siciliano, s'è dedicato alla stesura delle sue memorie, guerreggiando con l'essere «inafabeto», analfabeta, abbarbicando i ricordi a una lingua nuova, raccontando la propria «maletratata e molto travagliata e molto desprezata vita». E,...
Cinema nudo, abitato da caricature prossime alla parodia, allergiche al realismo. Cinema vivo, miniatura di psicologie impossibili. Cinema cinema, nient’altro. Come declamano i Massimo Volume in Manciuria (l’ultimo John Ford):«Un buon posto per dimenticare». Il West non esiste.
«Ogni via della conoscenza comincia nelle tenebre prima di uscire alla luce»: è una citazione di Ippocrate, chiosa a questo Ladri di cadaveri. Burke & Hare secondo il verbo Rko. Saggio sul fuori campo, miracolo d’economia narrativa. Scarna ballade necrofila, ironico...
Con i suoi ruoli lei continua a mettere in scena maschere italiane che rappresentano dei nodi sociali cruciali, certezze e incertezze di un Paese. Il divo, Il gioiellino, Gomorra, i due film in Concorso a Venezia guardano alla realtà italiana in maniera frontale....
Rifacimento - riga per riga, parola per parola - della serie israeliana BeTipul, ferma alla Stagione 2, il prodotto Hbo, orfano, si affida per questa 3ª Stagione a copioni originali, riducendo le puntate settimanali da 5 (una per giorno feriale) a 4 (appaiate negli Usa il lunedì e il...
Come fu per La donna che canta di Denis Villeneuve, la canadese micro_scope produce un'opera basata su un testo teatrale in cui riaffiora, nella quotidianità di Montréal, la ferocia della Storia. Tratto da Bashir Lazhar di Évelyne de la Chenelière, Monsieur Lazhar...
Due bambini s'innamorano, poi si separano. Lei, dopo anni, torna, ritrova lui, lo riama, lo riperde. Ma l'amore è più caldo della morte: così lei lo clona, portandoselo in grembo, crescendolo come un figlio, soffrendo per questo amore che ha cambiato forma. Fliegauf riscrive il mondo:...
È datato, forse, Zabriskie Point, padre di Paris, Texas, avo di This Must Be the Place. Vero. Ma perché è tutto lì, a cavallo tra gli anni 60 e i 70, come fosse un corallario americano di La cinese di Godard, come fosse il verseggiare caotico dello stato...
Olivier Assayas e Ulrich Seidl. E poi Costanza Quatriglio, Filippo Vendemmiati, Leonardo Di Costanzo. Nomi da Venezia 69, cinemi frequentemente estranei ai circuiti della distribuzione. Anche di loro parlano Il film in cui nuoto è una febbre. 10 registi fuori dagli sche(r)mi e Il...
Via dall'Africa, per tornare a New York. Fuggire per farsi rinchiudere in uno zoo. Madagascar 3. Ricercati in Europa 3D si presenta come un possibile viaggio di ritorno, una (provvisoria?) chiusura del cerchio aperto con il primo capitolo, nel quale Alex & Co. evadevano dagli agi...
Uomo colto e raffinato, Matteo Argento. Uno che può seguire le conseguenze di una crisi ecologica (sic), abbandonare la dimensione urbana per la tranquillità della campagna, innamorarsi di una donna del luogo, gonfio e tronfio di voglia di natura, di primitivo. Sono queste le passioni...
Marc è un cantante nomade, si esibisce in case di riposo, intona pop song strappalacrime, invita il vetusto pubblico femminile ad ammirarlo: si vuole oggetto del desiderio, titilla ricordi d'istinti bassoventrali per preservare il proprio triste mercato. Quando finisce in un villaggio di...