
Matteo Marelli
Nota biografica in forma di plagio (Io copio talmente tanto che neppure più me ne accorgo):
pensierino della sera:
«Il critico non fa il cinema, ci va. La sua grandezza – non il suo limite – è questa: teniamocela stretta»
buon proposito del mattino:
«Il critico se vuole uscire dalla marginalità deve inventarsi nuovi modi di scrivere, parlare, far passare il cinema, il pensiero che il cinema mette ancora in forma»
Come Ercole furente, così anche Orlando furioso per il “tradimento” di Angelica, anche se in verità la ragazza, figlia del re del Catai, non gli ha mai promesso nulla. «L’obiettivo che mi piacerebbe raggiungere è una sorta di spettacolo infinito che sfugga per le sue connotazioni spazio-...
Non romanzare; immergere il personaggio nella sua epoca; utilizzare tutti i documenti possibili per i dialoghi (a partire da quelli pertinenti alla produzione letteraria coeva: diari, romanzi, epistolari, scritti sociologici...); accentuare il rapporto tra passato e presente, facendo sentire...
«In streams of light I clearly saw/The dust you seldom see» (“tra correnti di luce ho visto con chiarezza/la polvere che noti così raramente”). Questi sono i primi versi della seconda strofa di Love Itself, canzone presente nell’opera di James Benning del 2018 (disponibile su...
La formula di Zona protetta - 10 episodi da 25 minuti l'uno - ricorda un po’ quella originaria del format Le ragazze (nato in modo estemporaneo nel 2016 con Le ragazze del ’46 a cui si è dato seguito con Le ragazze del ’68 e tutt’oggi, seppur in parte mutato...
In un libello puntutissimo (L’invenzione di Milano - Culto della comunicazione e politiche urbane) l’autrice, Lucia Tozzi, riflette sulle pratiche - violente - di privatizzazione della città pubblica e dei suoi spazi (la conversione dei luoghi, che passano dall’essere pubblici a uso...
«Eccolo, il punto. Con tutti i miei problemini… infantile, pusillo… stante l’insostenibilità della famiglia, il clima di guerra perpetua, appiattito in trincea… la psiche seccata, in fuga perpetua, capacità di relazione zero, mania, mania, mania, nell’anaffetto ricevuto e restituito, vagoni di...
Un conto è fare il giornalista. Un conto è fare il regista. Un conto è lavorare sull’attualità, sul tempo presente, spesso ridotto all’immediatezza. Un altro lavorare con un dispositivo intrinsecamente sfasato rispetto al qui e ora (il cinema, sarà un’ovvietà, non accade in diretta, anche...
Il buon Dio alberga nel dettaglio. Sembra che questo fosse il motto preferito di Aby Warburg, il padre dell’iconologia che con il suo atlante Mnémosyne mise in relazione, secondo un’idea di montaggio in perenne movimento, dinamica, viva, aperta a salti e nuove connessioni, circa 2.000...
Oltre al già citato Godard e alle sue Histoire(s) du cinéma, volendo tracciare un’ideale catena di corrispondenze con Bressane - di cui su RaiPlay è possibile recuperare anche il bellissimo Agonia - non è possibile non...
Lode a te, Natalino Balasso: alla tua idea di comicità; alla tua erre (retroflessa? Uvulare? Vibrante?… Veneta! Imbevuta degli umori della bassa) che all’ascolto rilascia lo stesso aroma delle pagine di Goldoni, Ruzzante o Meneghello; per essere sfuggito dal successo della tv che ti voleva...
«Quando Syd iniziò a scrivere per i Pink Floyd diede loro una tipica essenza inglese» (Mark Blake). «Rappresentò uno strano ponte tra la commedia musicale eduardiana, il vaudeville e la sua personale interpretazione della psichedelia inglese. La sua musica era a colori quando tutto il...
Jago (Jacopo Cardillo, l’artistar, «il nuovo Michelangelo» a detta del “Guardian”) scolpisce. Jago riflette sulla «potenza» del suo gesto, sul sistema dell’arte (mostre vs. musei; l’artista del futuro come artpreneur, ovvero manager di se stesso) e sulla vita (imparare a «...
Il problema della famiglia sono le fondamenta, per forza umane e quindi fallibili. Da qui una verità ovvia, evidente: anche quelle apparentemente più perfette hanno crepe che ne minacciano la tenuta. Come quella di Josse: ultimo di tre figli, padre stimato professionista, madre devota. A...
«Libero da tornaconti personali»; «padrone di nulla e pedone di nessuno»; autore di «un’opera unica, non lineare ma coerente, lucida e appassionata». Sono queste le “generalità” che Fulvio Baglivi riconosce a Franco Maresco, nel saggio introduttivo del volume da lui curato, Ad malora! -...
Un fanta-punk-apocalittico. Se ragionassimo per etichette forse sarebbe questo il genere che potremmo affibbiare a Mars Express (in dvd estero: store.potemkine.fr), esordio in lungo di Jérémie Périn (già creatore della serie animata francese ...
Tutto è in superficie. Tutto è saturo. Tutto è sempre on stage. Uno spettacolo magniloquente, smisurato: 235 minuti di durata, recitato in lettone, inglese, polacco e cinese, con sovratitoli in italiano. Un allestimento colossale, iperreale, muscolare e inesausto, che sperimenta,...
«Il cinema deve mostrare, deve trovare le immagini per mostrare, il problema è che è difficile farlo. Il tempo dell’osservazione, della rappresentazione non c’è più: è difficile rappresentare le immagini, non tanto rappresentare con le immagini». Se mettiamo da parte il senso di...
«A me piaceva fare i documentari, avevo a che fare con due o tre persone al massimo, un operatore, un elettricista e un assistente, e allora la cosa mi piaceva. Mi piaceva raccontare la realtà». Con un suo lavoro, Clerici (ritratto del pittore Fabrizio Clerici), vinse, nel 1961, il...
Chi ricorda l’ossessione di Paolo Villaggio per i capelli di Berlusconi? Li raccontava «incredibili, gonfissimi» ai tempi del loro incontro sulle navi da crociera, e poi «cangianti» dopo il famigerato trapianto. Qualcosa di quella fissazione sembra si sia abbattuta come una maledizione su tutto...
Una storia d’amore estrema - quella tra una madre “vampira”, per sempre “clandestina” e suo figlio, quasi quarantenne - che si consuma sul litorale di un mondo marginale, reale e infernale, un incubo inurbano dove qualcosa d’una miseria antica convive confusamente col moderno, in modo violento...
«Me lo sono sempre immaginato tutto vestito di nero, quasi ustionato, con la pelle non tanto piena di cicatrici quanto di solchi, di crepe e in questo senso trovo che la sua più celebre incarnazione vada nella direzione giusta, ma sia ancora un po’ troppo debole: quella di Gregory Peck... Forse...
Meno Catherine. Più Marcello. È questa l’indicazione rivolta a Chiara dalla regista Nicole Garcia che la sta provinando per affiancare Fabrice Luchini in un prossimo film. Chiara è Chiara Mastroianni, figlia di Marcello e Catherine Deneuve, (condan)nata attrice, cresciuta professionalmente all’...
Tommaso Santambrogio è un formalista; spero che il diretto interessato non si senta accusato da quella che ai miei occhi è un’evidenza. È un formalista perché crede nelle forme, ne fa una questione di principio, ne sperimenta la tenuta, ne verifica l’efficacia. Lo si intuiva...
Si può ancora pensare il cinema in termini pionieristici? Per i nostri occhi disincantati che l’han considerato nato postumo già ai tempi della sua comparsa, oggi appare un mezzo residuale, intimorito dalle nuove tecnologie del moderno, a cui si adegua, ma che non guarda di certo con fiducia....
«Nei film che ho diretto negli ultimi anni a iniziare da La proprietà non è più un furto c’è una sorta di desiderio di fare teatro». Intervistato, nel 1982, da Umberto Rossi per “Cinemasessanta”, Elio Petri - che considerava, per esempio, Todo modo «una sorta di “mistero”...
Hall Baltimore, «lo Stephen King dei libri a buon mercato», in tour per per la promozione dell’ultimo romanzo, arriva nella piccola Swann Valley, città che nasconde oscuri segreti. Riprendendo I diari scritti poco prima delle riprese di Dracula di Bram Stoker, editi in...
Dopo avergli dedicato una lunga recensione (su Film Tv n. 16/2024) e più postille critiche (Editoriale, Pagellino e Visioni dal fondo su Film Tv n. 18/2024) ha ancora senso tornare su Civil War ? Evidentemente sì, perché ...